venerdì 10 giugno 2011

Era 10 anni fa ....

La sera Mamma ha tirato a lustro la cuina, preparato termos per caffè e quant'altro per offrire la colazione agli invitati. Così si usa, neanche ci si dovesse preparare per una maratona. Io ho fatto tutto quello che faccio di solito in modo da non alimentare nervosismo poi a letto. Una bella dormita e via sveglia presto al mattino per dare il via alla preparazione della sposa.
Colazione, doccia e poi ho indossato la biancheria. Alle 8 circa, sono arrivati Andrea il parrucchiere e la truccatrice. Una simpatica ragazza che aveva capito cosa c'era da fare. Trucco che sembrasse il più naturale possibile ma che durasse durante la giornata alle foto. L'acconciatura che avevo scelto era una specie di coda con delle treccioline arriciate su cui avevamo innestato qua e là delle roselline di stoffa bianche. Alla fine di quest'operazione, Sabrina mi ha aiutato ha indossare il vestito.
Io e Sabrina ci siamo conosciute sui banchi di scuola. 2 ragazze un pò maschiacce, allergiche al mondo dei ragazzi, delle disco, dei trucchi e di tutto quanto fa 16 anni. E' nato un feeeling che dura tutt'ora, riusciamo a parlare del più e del meno anche se ci vediamo 1 volta l'anno e ci sentiamo 5 o 6 volte. Lei era quasi più emozionata di me, nessuna delle 2 avrebbe mai immaginato un matrimonio e ancor meno figli (che ora entrambe abbiamo!).
Avevo voluto un vestito con un corpetto a bustino tipo i vestiti dell'800, bello scollo, delle maniche alla Rossella O'Hara per nascondere il braccio possente e una gonna ampia di seta con qualche ricamo. Un abito abbastanza semplice. No velo.
Mia suocera mi ha portato il bouquet che avevo scelto, calle lunghe composte a fiore. Mi era piaciuto tanto.
3,2,1 .... si va in scena. Visto che la chiesa è dietro casa, avevo scelto di andare a piedi e non so come abbiamo fatto io e Babbo a non piagnucolare già da lì. Come accade a tante, sono cresciuta nel palazzo e anche se non sono stata la prima a sposarsi, l'affetto del vicinato nel vedermi uscire in abito da sposa mi è arrivato tutto.
Sul sagrato della Chiesa, c'era Paolo con Don Angelo ad aspettarmi. Era bellissimo quel giorno, abito blu, camicia bianca, una cravatta da sposa, scarpe come si deve, capello corto e sbarbato (quasi). Eravamo tutti e 2 emozionatissimi. Forse lui pià di me che non ama stare al centro dell'attenzione. Don Angelo ci ha precedeuti in Chiesa accompagnandoci all'altare.
La Chiesa era piena di gente tra parenti e amici e tutti i conoscenti del quartiere. Il coro, la musica e tutto il cerimoniale mi ha creato più di un momento di emozione ma sono riuscita a non piangere. In compenso dietro di me c'era il mio babbo che andava a fontana, mamma idem e Sabrina li seguiva a ruota. Mi sa che si è commosso anche l'altro mio testimone, Emanuele ma non ricordo bene.
il rito, le promesse , lo scambio degli anelli ... finalmente siamo marito e moglie.
Per Paolo è stata una giornata che non vorrebbe rieptere mai più, io lo rifarei anche 1000 volte. A lui non piace essere al centro dell'attenzione quindi la cerimonia, le foto, meno il pranzo ma è stato abbastanza una tortura.
Dopo tutta la giornata, finalmente arriviamo a casa. C'era un piccolo gruppetto di parenti che ci aspettavano. Ci avevano preparato il pavimento della cucina pieno di bicchieri colmi di acquq e per svuotarli dovevamo travasarli tra loro fino al secchio.
Superato queste piccole cosuccie, la porta si è chiusa dietro le nostre spalle. La giornata era ormai conclusa e noi pronti per iniziare la nostra vita da soli.
Forse la prima notte non mi sono resa ben conto, in fondo poteva essere come in vacanza ma i giorni successivi quando lui era sempre li con me  allora si che si è fatta reale la convinzione di aver cominciato una nuova fase della vita.

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